lunedì 22 settembre 2008

Villa Adriana "articolo Archeo" (parte I)

Le ultime scoperte nel “Teatro Greco”

Molto dei monumenti di Villa Adriana sono ancora da analizzare in modo approfondito, ed uno di questi è il cosiddetto “Teatro Greco”, vicino all’ingresso degli scavi. Qui da due anni lavora una missione spagnola dell’università di Siviglia, diretta da Pilar Leòn e Rafael Hidalgo. Le spoliazioni del XIX sec. Hanno lasciato i resti murari privi delle decorazioni che li ricoprivano e dei preziosi rivestimenti marmorei. Le statue, gli arredi, le decorazioni, le cornici, le colonne ed i capitelli che li ornavano sono spariti.

Il cosiddetto “Teatro Greco” si trova in una parte isolata della Villa, la più vicina all’ingresso, ed è lontano dai maggiori edifici. Abbiamo incontrato sul cantire di scavo Pilar Leòn e Rafael Hidalgo, docenti dell’Università “Pablo de Olavide” di Siviglia (Seminario de Arqueologia) e direttori della missione spagnola, e abbiamo rivolto loro alcune domande.


Come è cominciata l'avventu­ra dello scavo nel Teatro Greco di Villa Adriana?

Innanzitutto vogliamo ringraziarla per 1'occasione che ci è data da «Archeo» di parlare di uno scavo per noi molto importante. L'offer­ta della missione ci è stata rivolta dalla Soprintendenza Archeologica del Lazio, dall'allora soprintenden­te Anna Maria Reggiani (oggi di­rettore generale del settore archeo­logico del Ministero per i Beni Culturali, n.d.r.), per un lavoro di particolare rilievo: si tratta infatti di archeologia innovativa dal punto di vista della tecnica archeologica, che tiene conto della interpretazione del monumento. Questo è stato lo scopo del progetto e dello scavo.


Qui al Teatro Greco si era già scavato in passato, non è vero?

Si, ma più che scavato direi che si era soprattutto spogliato. Si cerca­vano i marmi e i pezzi buoni da portar via, infatti noi troviamo sol­tanto la conseguenza dello spoglio. Lavoriamo con i topografi, con tecniche molto precise, con tutte le possibilità che oggi si possono ave­re in uno scavo di questo tipo; e poi è importante anche il lavoro di interpretazione e di reinserimento del monumento nel piano urbanistico della villa. Perché noi non studiamo il monumento avulso dal contesto, ma inserito nell’idea generale che nel complesso di tutta la Villa aveva l’imperatore.

…continua


Tratto da Archeo 251 Gennaio 2006

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