L'atto comunicativo del disegnare costituisce un passaggio obbligato nelle operazioni che conducono dalla nascita di un'idea architettonica fino al suo sviluppo e realizzazione.
Il primo interlocutore di chi traccia sulla carta gli schizzi iniziali di un progetto è il progettista stesso. In questa fase egli disegna solo per sé, quindi non occorre che gli schizzi siano comprensibili da altri. Questi infatti, il più delle volte, appaiono tormentati, corretti, sovrapposti; possono prendere avvio, indifferentemente, da una proiezione (la pianta, una sezione, un prospetto) oppure da una veduta prospettica o assonometrica, spesso anche da tutte queste cose insieme, mescolate sullo stesso foglio.
Nel processo di progettazione lo schizzo è quasi sempre il primo strumento che aiuta a convogliare idee, esigenze e concetti utili alla formazione dell'immagine architettonica. Esso è in definitiva una vera e propria «tecnica d'invenzione», capace, da un lato, di fornire nuovi stimoli all'immaginazione e, dall'altro, di agire da catalizzatore delle intuizioni formali che si affacciano alla mente del progettista.
Alla fase del progetto ideativo seguono poi:
a) la fase del progetto di massima, in cui vengono elaborati dei grafici in scala 1:100 o 1:200 nei quali è rappresentato con planimetria, piante, sezioni e prospetti l'organismo architettonico nel suo complesso;
b) la fase del progetto esecutivo, con grafici redatti in scala 1:50, 1:20, 1:10, 1:2, o al vero, contenenti tutte le indicazioni atte a permettere la precisa e inequivocabile esecuzione di tutti gli elementi costitutivi del progetto.
I modi e i criteri esecutivi di queste prospettive cambiano Il seconda del tema trattato, nonché della sensibilità e dell'esperienza personale di chi disegna. Così, ad esempio, la scelta (kl punto di vista potrà variare da quello «ad altezza del suolo» fino a quello «a volo d'uccello», specie quando si tratti d'im· pianti urbanistici o di grandi complessi architettonici. Similmente la scelta delle tecniche grafiche potrà andare dall'uso di segni semplificati e frammentari, che rispecchiano un carattere più o meno genuino d'immediatezza, per giungere all'esecuzione di tavole accuratamente rifinite mediante il ricorso ad ombreggiature, colorazioni, notazioni ambientali e con l'inserimento di figure umane poste a vivacizzare la scena e a suggerire, per confronto, le dimensioni degli edifici.
Di fronte a tali raffinate elaborazioni è importante stare attenti a non confondere la qualità di un bel disegno prospettico con la validità del progetto che esso rappresenta, a non confondere insomma il fine (il fatto architettonico) con il mezzo (la presentazione formale).
Anche in ragione di tale rischio, gli architetti del Movimento Moderno - in particolar modo i Costruttivisti e i Neoplastici avevano bandito la prospettiva dal disegno progettuale a favore dell'assonometria, meno suscettibile di essere assoggettata a compiacimenti grafici e deformazioni espressive.
7 commenti:
ciao, ho letto il tuo commento su vitafrattale.blogspot.com, appena posso ti aggiungo stai tranquillo.
Ciao,ti ho inserito nella lista dei siti amici del mio sito!
Grazie per aver aggiunto il mio sito!
saluti!
Grazie per lo scambio di link ti ho appena aggiunto...
ciao Benja
Ti aggiungo volentieri!!! Bel blog!
Saluti CoCoSAuRo
Ti aggiungo in un post, ok?
Poi se ci commentiamo a vicenda mettiamo i nostri link in maniera più visibile.
Fammi sapere se va bene sul mio blog
ITALY ITALIA
Satira Politica
A presto.
Bel blog comunque, non conosco la materia ma bel blog.
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
necessita di verificare:)
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